Un gioiello architettonico con più di tre secoli di vita.
Villa Sassi, in strada al Traforo del Pino 47, a poca distanza dalla partenza della “dentiera” per Superga, è uno degli emblemi delle vigne della collina torinese.
Venne edificata a fine Seicento, e in origine si chiamava Villa Roddi, dal nome degli antichi proprietari. La struttura originaria a "C" venne variata all’inizio dell’Ottocento, quando sul lato sud venne aggiunto un nuovo corpo di fabbrica.
Nel 1790 l’architetto misuratore ed estimatore Giovanni Lorenzo Amedeo Grossi, nel suo volume "Guida alle cascine, e vigne del territorio di Torino e suoi contorni", scriveva che il complesso era "costituito da un grandioso palazzo ornato a due parti da deliziosi giardini sopra un artefatto poggio".
I marchesi Della Chiesa di Roddi e Cinzano mantennero la proprietà di questa splendida ed elegante residenza di villeggiatura situata a poca distanza dal centro cittadino sino al 1832, poi la vendettero al cavaliere Antonio Nomis di Pollone. L’attuale parco secolare di 22 ettari che la circonda, con alberi monumentali, prati all’inglese, il Belvedere e la selvaggia fascia boschiva, è frutto di una riplasmazione ottocentesca. Qui in qualche occasione si era rifugiato il raffinato ministro ed imprenditore Cavour, la cui incessante attività trovava sollievo in mezzo all’immensa grazia di quadri ed arredi interni, e a quel fantasmagorico spazio verde esterno, vero e proprio gioiello che fa pensare alla “Corona di delizie” delle residenze reali. Frequentata da reali principi e teste coronate, è da sempre luogo deputato a feste, balli e cene sontuose.
Da alcuni anni Villa Sassi viveva solo più di memoria del suo affascinante passato: I locali erano ormai polverosi ed inadeguati e solo il maestoso ingresso al parco e gli alberi secolari conservavano la passata magnificenza.
Con il passaggio di proprietà alla GM Immobiliare c’è stata una radicale svolta a questo declino ed è cominciata una importante ristrutturazione che in questa prima fase si è concentrata negli ampi saloni degli eventi. Nei prossimi anni i lavori proseguiranno con il restauro e rifunzionalizzazione di tutto il grande complesso immobiliare.
La valorizzazione di Villa Sassi è stata improntata su un restauro conservativo delle porzioni autentiche della vecchia casa e su una totale revisione delle ali aggiunte nel corso della sua lunga storia. I grandi saloni delle feste, prima collegati fra loro ma caratterizzati da finiture differenti e poco omogenee, sono stati trattati come un unico, arioso spazio. Ma ne anche stata potenziata la flessibilità con l’opportunità di poter ospitare più eventi contemporaneamente.
I serramenti esterni, in legno nell’ultimo riallestimento degli anni novanta, sono stati sostituiti con grandi vetrate metalliche che consentono panoramiche viste sul giardino e sulla città.
I colori chiari, le tende tecniche ombreggianti, i pavimenti in gres arricchiti con inserti in mosaico e lame in ottone, le tappezzerie in tessuto, l’antica boiserie restaurata, i lampadari in vetro soffiato: tutto contribuisce a creare un’atmosfera fresca, confortevole ed accogliente.
Inoltre i saloni sono stati dotati delle più aggiornate tecnologie audio e video per poter ospitare non solo intrattenimenti di tipo ludico ma anche congressi, convention aziendali, meeting.
Nelle immagini abbiamo sintetizzato gli interventi di questo primo lotto di lavori condensati in soli tre mesi di chiusura dell’attività.
Villa Sassi è stata riaperta il 6 aprile 2019 con una inaugurazione in grande stile, illustri ospiti alcuni iconici modelli del cavallino rampante Ferrari.
Foto ©Fabio Oggero