Margherita è una scultrice, una persona speciale con una sensibilità ed un’energia fuori dal comune che nel corso degli anni ha saputo farsi apprezzare per la qualità del suo meraviglioso lavoro ma anche per lo straordinario messaggio di serenità, pace e dolcezza che le sue creature in argilla raku trasmettono. La delicatezza delle forme che risalta nelle sue opere, la cura dei particolari e la scelta dei colori hanno incantato tante persone; ultimamente in particolare è nato un amore tra la città di Torino e l’artista romana.
La prima tappa torinese delle bambine di Margherita fu il mio studio di Torino dove fu ammirata da alcuni collezionisti e recentemente la seconda tappa è stato il magico parco di Villa Sassi dove alcune bambine in argilla chiacchieravano, prendevano il sole e si rilassavano sul prato.
In questa occasione si sono incontrate due professioniste del bello: Margherita Grasselli e l’architetto Michela Lageard che ha collaborato alla ristrutturazione di Villa Sassi, un vero simbolo per Torino.
Alla prima vista delle sculture di Margherita l’architetta in compagnia di suo figlio Giovanni è rimasta incantata ed ha proposto a lei ed a me di creare un evento nel giardino del suo studio che si trova nella pre collina di Torino.
Il vero elemento catalizzatore di questa splendida iniziativa è stato Giovanni, il figlio di Michela, che con il suo entusiasmo ed il suo sorriso hanno ispirato Margherita a fare nascere per la prima volta a Torino una scultura non di una bimba ma di un bambino. E’ nato così Giovanni che farà il suo debutto in società nei giardini dello studio di architettura di Michela Lageard, tra i più rinomati in città, in particolare per la continua ricerca di nuove ambientazioni interne ed esterne destinate ad essere valorizzate da opere d’arte. Un grazie particolare a Margherita per il suo impegno e a Michela per la sua ospitalità con la certezza che nel giardino della Lageard il 12 giugno si respirerà un’aria particolare, un misto di arte, natura e amore per il bello.
Ho incontrato Giovanni a Villa Sassi a Torino una mattina di Aprile.
Giovanni è un bambino biondo, bello, curioso e morbido, come piace a me, che appena ha visto le mie sculture sparse nel parco ha cominciato a guardarle, a girargli attorno, a modo suo a dialogarci.
Per Giovanni stare in mezzo a loro era normale, un po’ come fossero le sue compagne di gioco. Ci siamo conosciuti chiacchierando seduti in mezzo a loro, io e lui.
Mentre pensavamo a come disporre sul prato Erika, Maria, Carolina Elisabetta e Nicoletta lui ha deciso quale sarebbe stata sua sorella e così scelse Erika con le code lunghe ed un vestito bianco scomposto sceso sulla spalla.
Ha scelto Erika forse perché, come lui, amava molto la storia e poco la matematica e perché la pensosità ed il modo di guardare di quella scultura bambina era vicino al suo.
Vedendo Giovanni accovacciato in cerchio in mezzo a loro ed avendomi lui come bambino rapito profondamente ho capito che forse era arrivato il momento di scolpirlo un bambino, paffutello, curioso, un pochino “stropicciato”, proprio come piace a me. Proprio come è Giovanni, con il suo modo attento e perspicace di cogliere il mondo, ma molto sognatore.
E così il 12 Giugno 2019 finalmente “È ARRIVATO UN BAMBINO”.
Foto ©Fabio Oggero